Tempo e Covid19: Imparare a ridurre la fragilità.
Mi sento di dire che siamo nel massimo del caos e del disordine. Il Covid19, che ci è capitato fra capo e collo, ci ha fatto prendere immediata consapevolezza che non si possono fare previsioni. Inoltre al momento ci manca un’altra variabile strategica che ci può aiutare a prendere decisioni: il tempo.
Oggi viviamo in un tempo sospeso. Nessuno sa quali saranno i tempi dell’emergenza sanitaria e le decisioni dei Governi a proposito.
Prima del Covid 19 non avevamo mai tempo, ora ne abbiamo, ma non sappiamo quanto. Ma cos’è il tempo?
Il tempo è soggettivo, a volte passa veloce a volte lento. Il tempo oggettivo è una convenzione recente. Nasce a metà dell’ottocento con il treno per mettere in rete le stazioni ferroviarie. Come impatta il tempo sulla nostra fragilità?
Più siamo fragili, più il tempo aumenta la nostra fragilità, più siamo antifragili più il tempo ci dà la possibilità di sfruttare meglio le possibilità che si presentano.
L’antifragilità come sappiamo è un neologismo inventato da Nassim Nicholas Taleb. Nel suo libro Antifragile definisce la antifragilità come concetto speculare alla fragilità. Se la fragilità teme il disordine e l’incertezza, l’antifragilità cresce e si nutre della volatilità. L’antifragilità è una qualità che si nutre del tempo ed è insita nel nostro stesso essere persone vitali. Una volta definito il concetto Taleb capovolge l’approccio. Non si possono fare previsioni, in tempi di caos, ma si può imparare a muoversi riducendo la fragilità.
L’antifragile fa errori e procede per aggiustamenti. Nella complessità dell’oggi non si può avere tutto sotto-controllo. L’antifragilità ci consente di affrontare ciò che non conosciamo, aprendoci: a volte va abbandonata la razionalità a favore del sesto senso. L’antifragilità ci consente di fare le cose senza comprenderle fino in fondo, con la consapevolezza di farle bene.
Grazie all’antifragilità siamo molto più bravi a fare che a pensare. Usiamo il tempo per diventare sempre più antifragili. Esercitiamo il nostro fisico, alleniamoci sul piano psicologico, miglioriamo le competenze.
Più utilizziamo il tempo in modo proattivo, più saremo pronti a ripartire, fiduciosi a cogliere tutte le opportunità che nascono dall’incertezza.