La teoria
Ho appena finito di leggere il volumetto LIMITI di Remo Bodei, professore emerito di filosofia all’Università di Pisa che insegna a Los Angeles. E mi è subito balzato alla mente un concetto a me caro: bisogna rispettare i propri limiti.
Il limite è un concetto chiave con il quale da sempre l’uomo si è confrontato. I confini geografici, la capacità del pensiero, la fine della vita, l’aldilà, l’innovazione sono solo alcuni dei grandi temi che hanno a che fare con il limite. La nostra epoca è caratterizzata dal superare i limiti in ogni ambito dello scibile. Ma non è sempre stato così. Per esempio, ai tempi dei Greci e dei Romani le innovazioni tecnologiche erano viste con sospetto e considerate socialmente nocive. Bodei racconta che sotto Tiberio, un artigiano inventò un vetro infrangibile e l’imperatore lo fece decapitare per la paura che il suo uso facesse deprezzare l’oro.
La pratica
L’esercizio, che poi ho fatto dopo la lettura del libro, è quello di calare i concetti nella propria esperienza. Ovvero, misurare quanto scritto nella propria pratica di vita. E’ lo stesso, che utilizzo anche nel manuale che ho scritto.
E allora la domanda che mi sono fatta è: “Cosa sono per me i limiti? Cosa rappresenta per me il limite?”
Mi sono subito resa conto che, mi sono sempre salvata nella vita, perchè sono sempre stata capace di far rispettare agli altri i miei limiti. Che sia mio marito, che siano i miei figli, che sia il mio cliente, che sia il mio dipendente, conoscendomi e conoscendo i miei limiti. Sono sempre riuscita a farli rispettare e così a stare bene. A non farmi calpestare, o obbligarmi a fare cose che non mi sentivo di fare. Quindi, l’invito che mi sento di fare con tutto il cuore, in un mondo che spinge e che vi dice di superare i vostri limiti è: “scoprite i vostri limiti e fateli rispettare”.