La potenza della consapevolezza. Federico Faggin ha aperto i cuori e ispirato la sala. Non volava una mosca all’incontro che si è svolto alla Casa della Cultura il 13 ottobre.
Federico Faggin, fisico, imprenditore, grande inventore, è il più grande esperto al mondo di consapevolezza. Padre del microprocessore, del touchscreen e del touchpad, di quella tecnologia che ci ha cambiato la vita, da trent’anni si dedica allo studio della consapevolezza, a cui riserva grandi risorse anche attraverso l’omonima Fondazione da lui creata. Vicentino si è trasferito nel ‘68 nella Silicon Valley, insieme a Elvia, sua moglie da cinquanta anni.
Ho conosciuto prima le idee di Federico Faggin e poi la persona.
Nella ricerca di dare basi scientifiche alla consapevolezza, mi sono imbattuta nelle teorie di Federico Faggin. E ne sono rimasta folgorata, le ho comprese sul piano concettale e le ho fatte diventare mie. Faggin mi ha fornito la bussola per orientarmi nell’oggi. Mi ha dato salde radici per parlare di consapevolezza.
Quando parlo di consapevolezza cito Faggin e tutto diventa più facile e autorevole.
Ho avuto poi la fortuna di conoscerlo personalmente, siamo diventati amici, mi sono appassionata ancora di più alle sue teorie e quindi ho pensato potesse essere una bella idea contribuire a diffonderle.
Cosi ho preso spunto dal mio compleanno, un compleanno importante quest’anno, e ho messo tutto insieme, la consapevolezza, il piacere della condivisione con gli amici e dell’emozione che si prova quando si ascolta Federico parlare della sua vita, di scienza e coscienza.
Dall’incontro alla casa della Cultura siamo usciti tutti potenziati. Il picco è stato, almeno per me, quando Federico ha raccontato che in una conferenza all’Università un ragazzo gli ha detto: “Ma lei è un genio” E lui gli ha risposto: “bella scusa”. La potenza della consapevolezza.