Empatia Versus la fragilità: alleanza tra generazioni.

L’empatia è l’argomento del settimo incontro di Fragile ma non si rompe! Nell’ultimo webinar, visto il successo del nostro gruppo di filosofe, come è stato definito, ho lanciato l’idea di fare altri incontri sui talenti.

Tre quanti sono quelli che ho definito di genere: empatia, creatività e capacità di relazione.

Nel manuale di consapevolezza femminile E’ l’ora delle donne (e tu sei pronta?) sostengo che i talenti femminili sono quanto di più prezioso abbiamo e che una volta individuati e allenati possono diventare i motori della nostra esistenza.

Sono alla base delle cosiddette soft skill. Le grandi imprese investono milioni di euro per insegnarle ai propri dipendenti. Noi li abbiamo nel nostro patrimonio genetico.

Prendiamone consapevolezza, capiamo come allenarli per usarli tutti i giorni e fare la differenza.

Nel caso specifico l’empatia aiuta ad essere meno fragili. Vediamo perché.

L’empatia è un ingrediente fondamentale dell’intelligenza emotiva.

Daniel Goleman, è lo psicologo americano che negli anni ’90 ha inventato il concetto d’intelligenza emotiva, dopo aver studiato le emozioni da un punto di vista scientifico.

Ha capito che possiamo prendere consapevolezza delle nostre emozioni, governarle per indirizzarle nelle direzioni più opportune.

Sviluppare l’empatia significa stare meglio con se stesse e aumentare la nostra presa sulla realtà.

In ambiente lavorativo essere empatiche facilita le relazioni perché cogliere cosa è davvero importante per l’altro aumenta le performance.

Il percorso che propongo per migliorare le doti empatiche è fatto da tre passaggi.

Osservare se stessi. Riuscire a dare un nome alle proprie emozioni significa essere empatici rispetto al proprio sentire.

Osservare gli altri. La chiave per comprendere i sentimenti altrui sta nella capacità di leggere i messaggi che viaggiano su canali di comunicazione non verbali: i toni di voce, i gesti, l’espressione del volto, il movimento del corpo.

Sintonizzarsi con gli altri e l’ambiente. significa “sentire” e capire come gira il fumo. E’ una competenza strategica che aiuta a non subire le situazioni. Spesso succede che in un gruppo di persone vengano dette cose, ma se ne intendono altre.

La discussione come sempre è stata variegata e ricca di spunti di riflessione. Interessante quello relativo all’alleanza fra professioniste con esperienza e giovani stagisti, Le prime fragili per non essere native digitali, le seconde per non avere esperienza.

Alleate sul lavoro grazie a grandi dosi di empatia reciproca, le due fragilità si trasformano in collaborazioni antifragili dalle grandi potenzialità.